Vai al contenuto

Eidola apre “Umano e Non Umano” il 14 marzo

    Tra meno di un mese inizierà a Cittadella (PD) la serie di conferenze sul rapporto tra esseri umani e intelligenza artificiale “Umano e Non Umano: conversazioni inattuali tra AI e natura”.

    Ideatore e promotore di questo evento, nonché protagonista del primo degli incontri organizzati da Metis Onlus, sarà il Gruppo di Ricerca “Eidola”.

    “Eidola” è nato nel giugno 2024 dal desiderio di quattro specialisti delle “cose della psiche” di pensare e confrontarsi con le sfide poste dalla clinica della contemporaneità.

    A fare da cornice, la volontà di far dialogare i saperi, a partire dalla psicoanalisi e dalla filosofia, mantenendo saldo il rapporto con le trasformazioni e le costanti della realtà e dell’Umano.

    Come esseri umani immersi nella storia e nel tempo, la loro esperienza e curiosità, il loro lavoro e la loro formazione li portano quotidianamente a contatto con i fatti del mondo con cui i pazienti misurano e confrontano la propria umanità “alla ricerca”. E aprono alla sorpresa, allo spaesamento che prelude al pensare…

    I componenti del gruppo di ricerca sono:

    • dott. Marco De Toffol, psichiatra psicoterapeuta
    • dott. Carlo Idotta, psichiatra psicoterapeuta, psicoanalista in formazione (SPI)
    • dott.ssa Camilla Alessandra Pellegrini, laureata in filosofia teoretica, psicologa psicoterapeuta, psicoanalista in formazione (SPI)
    • dott. Michele Porceddu, psicologo, psicoanalista in formazione (SPI)

    Perché il nome “Eidola”?

    Lo storico e filosofo Jean-Pierre Vernant ne parla come di un nome dato dagli antichi Greci a una forma particolare di fenomeni. Tali fenomeni, che comprendono l’immagine del sogno, l’ombra, la psychè e l’apparizione, hanno a che fare con la categoria del “doppio”. “Un doppio non è un’immagine; non è un oggetto naturale, ma neppure un prodotto mentale: non è l’imitazione di un oggetto reale, né un’illusione della mente, né una creazione del pensiero. È una realtà esterna al soggetto, ma che nella sua apparenza si oppone per il suo carattere insolito agli oggetti familiari, allo scenario ordinario della vita. Nel momento in cui si mostra presente, si rivela come qualche cosa che non è di qui, come appartenente a un inaccessibile altrove.” Vernant collega questo concetto al modo in cui gli antichi Greci vedevano il rapporto tra immagine e realtà, tra corpo e anima, tra presenza e assenza.

    Quale nome migliore per iniziare un’indagine sull’Umano nel suo rapporto con l’Intelligenza Artificiale?

    Ci vediamo il 14/03 alle 20.45 presso la sala conferenze della Torre di Malta, in via del Cristo 41 a Cittadella (PD) per il primo incontro della serie!

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *