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Il video della prima serata: La cura dello psichico

Come annunciato, Metis inizia oggi la pubblicazione dei contenuti video delle serate del ciclo “Umano e Non Umano”.

Ecco Il video completo della prima serata, che ha visto i componenti del gruppo di ricerca “Eidola” passarsi il testimone nel catturare fotogrammi della relazione tra l’umano e la macchina che viene proposta come terapeuta.

Il gruppo di ricerca è composto da Marco De Toffol (psichiatra, psicoterapeuta), Carlo Idotta (psichiatra, psicoterapeuta, psicoanalista in formazione), Camilla Alessandra Pellegrini (laureata in Filosofia, psicologa, psicoterapeuta, psicoanalista in formazione), Michele Porceddu (psicologo, psicoanalista in formazione).

La serata, introduttiva rispetto ai temi del ciclo, ha presentato e approfondito alcune delle questioni al cuore del rapporto tra Umano e Intelligenza Artificiale, a partire da un vertice psicoanalitico e con attenzione ai nuovi dispositivi che si propongono di prendersi cura della sofferenza psichica, i cosiddetti “terapeuti artificiali”:

  • è possibile un pensare disincarnato?
  • nell’interazione con un terapeuta artificiale è possibile mettere o ri-mettere in moto un lavoro elaborativo in assenza di un corpo percorso dal bisogno e riattraversato dal desiderio, in assenza di una temporalità, senza che la soggettività possa essere riconosciuta?
  • Chi e perché può credere al terapeuta artificiale?
  • Quali le possibilità creative nel tenere aperta, anche dolorosamente, una domanda che questi oggetti avvincenti tendono a chiudere, con la loro reattività? Quale uso possibile per queste tecnologie?

Abbiamo trovato un pubblico numeroso, attento e interessato, che ha proposto interventi ricchi e stimolanti.

Ringraziamo Arianna Pizzolato e collaboratrici per la realizzazione e l’editing.

Immagine di copertina su gentile concessione di Olmo Amato.

7 commenti su “Il video della prima serata: La cura dello psichico”

  1. Vorrei proporre un parallelo. L’IA e gli animali domestici. Questi ultimi offrono una compagnia incondizionata e un supporto emotivo unico, e molte persone trovano conforto in questa relazione. L’intelligenza artificiale può offrire un tipo di compagnia diverso, basato sulla conversazione e sull’accesso rapido alle informazioni. Entrambi sono molto pericolosi quando vanno a sostituirsi alle relazioni tra esseri umani. La relazione con l’altro è molto più difficile ma altrettanto più appagante e Vitale.
    Secondo me il terapeuta artificiale può essere un ottimo supporto ad un professionista terapeuta umano competente. IA visto come un farmaco attentamente prescritto e monitorato dal medico curante.

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